La nostra storia

La storia della “Banda Musicale” castiglionese inizia nel lontano 1858,  con la formazione di una “Fanfara Popolare”, allestita per iniziativa di alcuni paesani amanti della musica, spinti anche dalla necessità di soddisfare le esigenze che si presentavano in occasione di ricorrenze  religiose e civili e per dare più prestigio anche alle altre manifestazioni di vario genere. Con il passare degli anni si diffuse in paese un vivo interesse per questa Fanfara e per la sua musica, si manifestò, quindi, il desiderio di procedere alla formazione di un corpo musicale più completo e duraturo. Intorno al 1865 si costituì  una Banda  Popolare, che si gestiva in modo autonomo, finanziata con le offerte dei paesani. L’attività della banda, nonostante l’impegno dei musicanti e la buona volontà dei sostenitori, si svolse in modo irregolare a causa delle difficoltà economiche e alla mancanza di adeguate direttive. I componenti della banda decisero allora di chiedere aiuto all’amministrazione comunale. Il consiglio ritenne opportuno intervenire. Con delibera, il 30 maggio 1874, si propose l’impegno del Comune di contribuire alle spese di gestione del corpo musicale allo scopo di garantire nel tempo efficienza e funzionalità alla banda, grazie ad un organico costante e ben distribuito in termini di varietà di strumenti musicali. La preesistente “Banda Popolare” fu ribattezzata “Banda Municipale” e divenne parte integrante del tessuto municipale. Presidente fu eletto Vittorio Micheluccini, mentre la direzione dell’organico musicale fu affidata a Serafino La Guardia, che ricoprì questo ruolo ininterrottamente per circa venti anni, fino al 1893-94.
La “Banda Municipale”, probabilmente, ebbe uno statuto o almeno un regolamento fin dalla sua costituzione ma nell’archivio comunale il più vecchio statuto ritrovato risale al 1884. Verso la fine dell’anno successivo, questo primo statuto fu modificato e sostituito con un secondo più completo, composto da sei titoli e ventisette articoli.
Dal 1894 al 1899 la direzione della banda fu affidata a Joachin Beltram, ex maresciallo dell’esercito regio stabilitosi a Castiglione, forse per godersi la pensione.
Negli anni a cavallo dei due secoli, i musicanti incontrarono numerose difficoltà soprattutto di carattere economico dovuto alle spese per la manutenzione della sala musica, ai costi da sostenere per l’acquisto della carta da musica e per le riparazioni degli strumenti. Questa situazione fu aggravata dal completo disinteresse da parte del Comune e questo portò allo scioglimento del sodalizio bandistico. Nei primi anni del ‘900, Castiglione rimase orfano dell’amata banda. I castiglionesi per sopperire a questa mancanza invitarono a prestare servizio la compagine musicale di Pieve Fosciana nelle ricorrenze più importanti.
Dobbiamo giungere alla fine del 1904 per vedere ricostruita la banda di Castiglione. Un gruppo di paesani decise di costituire un comitato grazie anche all’interessamento dell’allora sindaco Carlo Lucchesi e del signor Giuseppe Giovanetti. Il comitato si riunì all’albergo “L’Alpina”, grazioso edificio che si affacciava sulla piazza del paese. I promotori dell’iniziativa non ebbero dubbi riguardo la scelta del nuovo nome da attribuire al ricostituito sodalizio musicale. In omaggio all’albergo che li aveva ospitati la banda assunse la denominazione di “Filarmonica Alpina”, (nome che tutt’oggi conserva). Il sindaco Carlo Lucchesi fu nominato presidente e la direzione della banda fu affidata al maestro Giuseppe Giovanetti, detto "Marzetto. In breve tempo la banda riprese la sua attività, e riscontrò un notevole successo.

  • 1904 Albergo Alpina
  • 1914
  • 1922
  • 1925
  • 1935
  • 1935
  • 1936
  • La Fanfara del Fascio
  • La Fanfara del Fascio
  • Anni '40
  • Fine anni '40
  • 1954
  • Gruppo di musicanti anni '50
  • 1957 Maestro Luigi Lucchesi dirige la Banda
  • 1960 Concerto in Piazza
  • 1971 Festa del Carmine
  • 1973 Festa degli Alpini
  • 1974 Concerto del Carmine dirige M. Amelio Giuntini

Nel 1915 la bacchetta di maestro passò nelle mani di Carlo Lucchesi che la diresse fino alla primavera del 1916, quando fu richiamato alle armi, nel corso della prima guerra mondiale (1915-18). Il destino del Lucchesi coinvolse anche altri musicanti che dovettero lasciare Castiglione per unirsi alle truppe impegnate nella sanguinosa guerra. 
Solo dopo la fine della guerra, nel 1919, un comitato cercò di ricostituire il complesso bandistico. I promotori furono Pasquale Pighini, Alessandro Luigi Sebusiani, Sebastiano Bacci, Carlo e Luigi Lucchesi e altri paesani appassionati di musica. Il lavoro del comitato fu arduo, infatti Castiglione stava vivendo un periodo molto doloroso. La guerra era finita ma triste era stato il suo bilancio di vite umane. Ogni famiglia piangeva un caro scomparso e diversi musicanti non ritornarono dal fronte a suonare gli adorati strumenti.
I castiglionesi lentamente ripresero la propria vita sobria e laboriosa, ben presto, però una nuovo minaccia fu pronta a scuotere la vita tranquilla del paese: “la spagnola”. L’epidemia di influenza si diffuse rapidamente nella vallata e il suo passaggio mieté molte vittime.  Sconforto e dolore, non scalfirono però il coraggio degli appassionati di musica che riuscirono a far riprendere alla banda la propria attività sotto la guida del maestro Carlo Lucchesi nel 1920.
La mattina del 7 settembre di quell'anno, il paese fu svegliato da una violenta scossa di terremoto. La ferita inferta dal sisma fu tremenda: molti edifici crollarono, altri furono gravemente danneggiati. I musicanti, si ritrovarono con la sala musica inagibile, ma non si persero d’animo e recuperarono sotto i tumuli di macerie strumenti, leggii e spartiti, che trovarono nuova collocazione in una baracca per terremotati.
La banda cercò con la sua musica di rianimare i paesani e dargli la forza di ricominciare nonostante i lutti e i danneggiamenti. A partire dal 1921 la Filarmonica Alpina, guidata dal maestro Lucchesi, raggiunse un consistente organico e un buon livello di efficienza e bravura da parte dei musicanti. Nel 1922, la banda partecipò al concorso per le bande della Garfagnana a Castelnuovo. Nel teatro Alfieri, il 10 settembre, la bella armonia del “Minuetto in laB” di Boccherini, consegnò alla Filarmonica Alpina il primo posto. Dopo questa prestigiosa vittoria la banda di Castiglione aggiunse al suo nome l’appellativo “Premiata”.
Gli anni dal 1923 al 1940, videro l’attività della banda svolgersi in modo regolare regalando soddisfazioni a tutti. I giorni sereni, ancora una volta erano destinati a finire a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale (1940-45). La banda, inizialmente, cercò di portare avanti, anche se con fatica la propria attività. Numerosi musicanti però, furono costretti a lasciare i propri strumenti ed imbracciare le armi, assottigliando le fila del corpo musicale. La situazione fu aggravata da un bombardamento aereo, che nel febbraio 1945 colpì Castiglione. Le bombe centrarono alcune abitazioni, tra cui il palazzo comunale rendendo inagibile anche la sala musica. La popolazione provata dalla fame e dai continui lutti però reagì, cercando di ricostruire tutto ciò che la guerra aveva distrutto. Gli appassionati di musica con tenacia riorganizzarono un discreto complesso bandistico che ebbe come prima occasione di esibizione la “Festa del Ringraziamento” per la fine della guerra, nel maggio del 1945.

  • 1977 Arrivano le prime ragazze in Banda
  • 1978 Processione
  • 1978 Processione
  • 1978 Gruppo Giovani Filarmonica Alpina
  • 1978 Raduno musicale
  • Inizio anni '80
  • 1982
  • 1982
  • 1982
  • 1982
  • 1984 Festa del Carmine
  • 1984 Festa del Carmine
  • 1984 Festa del Carmine
  • 1985 Raduno Bandistico
  • 1985 Raduno bandistico
  • 1985 Raduno bandistico
  • 1986 75° anniversario arrivo del treno in Garfagnana
  • 1986 Raduno bandistico
  • 1986 Raduno bandistico
  • Visita Vescovile fine anni '80
  • Fine anni '80
  • Castelnuovo G. fine anni '80
  • 1988 Festa del CArmine
  • 1988 Festa del Carmine
  • 1990 Raduno Bandistico
  • 1990 Raduno bandistico
  • Anni '90
  • anni '90
  • anni '90
  • 1999
  • 1999
  • 1999
  • 1999
  • 1999 Raduno bandistico
  • 1999 Raduno bandistico
  • 1999 Raduno bandistico
  • 2000 Cerimonia SS. Crocifisso
  • 2000 Cerimonia SS. Crocifisso
  • 2007
  • 2008

Negli anni successivi la Filarmonica Alpina si ricostituì gradualmente, nelle proprie fila aumentarono i musicanti e raggiunse un buon organico di strumenti in ogni settore, sempre sotto la direzione del maestro Carlo Lucchesi.
Nel 1953, alla guida del sodalizio musicale subentrò il cugino del precedente maestro, Luigi Lucchesi. Luigi, asso del clarino, per le sue notevoli doti musicali era conosciuto fra i paesani come il “Verdi”. Per alcuni anni rivestì il ruolo di maestro, per poi passare di nuovo le redini al maestro Carlo Lucchesi.
Nel 1973, l’incarico di dirigere la banda fu assunto dal bravo trombettista Amelio Giuntini, già valido assistente del maestro Lucchesi. Sfortunatamente, il signor Amelio lasciò per motivi di salute l’incarico dopo alcuni anni, rimanendo comunque un affezionato collaboratore. A lui va il merito di aver conservato e ordinato con particolare cura e precisione ogni ricordo della sua amata banda.
La Filarmonica Alpina in seguito fu diretta per un paio di anni da Ugo Berti di Castelnuovo.
Nel 1980, la direzione della banda fu affidata al maestro Silvano Marcalli. Il bravo clarinettista Silvano aveva avuto modo di far esperienza in precedenza come assistente del maestro Berti. Proprio in quell’anno, inoltre, frequentava il primo corso per direttore di banda a Lucca.
L’”energico” Marcalli, nel corso di questi anni, ha saputo ben dirigere la sua banda portandola con soddisfazione ed entusiasmo a festeggiare nel 2008 i suoi 150 anni.